Martedì 7 giugno 2005 si è inaugurata
la mostra antologica dedicata ai cinquant’anni di attività di Gian Maria
Potenza che sarà aperta al pubblico fino al 7 novembre 2005.
L’esposizione rientra negli eventi concepiti nell’ambito della 51°
Biennale di Venezia ed è stata allestita in un luogo inedito per tali
tipi di manifestazioni poiché adibito ad altre funzioni come quella di
accogliere da diversi anni la caserma del Presidio militare
dell’Esercito Italiano.
Le monumentali sculture sono state allestite all’interno del cortile;
due imponenti opere in bronzo sono state invece collocate sulla
fondamenta prospiciente l’ingresso dell’edificio.
Nella maggior parte dei casi le opere di Gian Maria Potenza sono
realizzate con diversi materiali, soprattutto in legno, vetro soffiato
(elaborato dalla mano sapiente di Archimede Seguso), e mosaico che
contribuiscono a creare un effetto di sfondamento della superficie. Ne
deriva la creazione di strutture che si impongono sempre più
nell’ambiente, forzando la tridimensionalità fino a raggiungere la
scultura a tutto tondo.
Nell’utilizzo costante di tali materiali ai quali possiamo affiancare
l’intensa produzione in bronzo, nell’incisione meticolosa della materia e
nel ricorso a forme geometriche di matrice arcaica, la sua opera viene
decifrata dalla critica come un’interpretazione moderna della tradizione
gotico-bizantina veneziana, di ascendenza orientale.
Articolo di Saverio Simi De Burgis |