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Ancorata a due alberi,
gigantesca attende, la tela di ragno di Jacob De Chirico. Già una preda –
un quadro – invischiata fra le corde, penzola inerte e invoca l’autore.
La mente allestisce con arte, annoda i pensieri. Solitaria, metodica
aspetta al varco l’idea che sfarfalla leggera: una tela ben tessuta non
ha paura del vuoto. Intervistato, il nostro pescatore di quadri volanti muove la bocca senza emettere suono, fa il verso ai commenti didascalici, imita le boccacce dei pesci dietro i vetri degli acquari… Antonia Montenovesi Sito |