Andrea Picini è uno dei più schivi
e appartati, ma anche poliedrici e geniali Maestri del secondo
Novecento, prematuramente scomparso alla fine del 2003. In tempi di
mercificazione generalizzata della creatività artistica, Picini è sempre
andato in una direzione assolutamente e radicalmente opposta, fino
all'attaccamento quasi ossessivo alla propria produzione, fino al
paradosso di vendere assai raramente e solo in caso di autentica
necessità le proprie opere ed esclusivamente ad un ristrettissimo nucleo
di collezionisti che erano innanzi tutto i suoi amici più cari.
L’artista ha ripercorso gli ultimi cinquanta anni dell'arte europea
assorbendo e metabolizzando le spinte più varie e divergenti senza
rimanere legato a nessuna corrente o etichetta specifica, anzi
segnalandosi per una cifra stilistica sempre personale anche se sempre
informata delle novità del momento. Ecco allora che di volta in volta
nella sua arte si possono trovare echi di de' Chirico come di Brancusi,
di Schifano come di Bacon, di Warhol come di Moore, senza che mai un
nome o un riferimento possa ritenersi più vincolante o decisivo degli
altri, perché poi entravano in gioco anche altri fattori, come l'amore
per la cultura e la spiritualità indiana, l'interesse per l'esoterismo e
l'alchimia, il contrasto sempre presente in lui, tra spirito e materia,
tra sacro e profano, che è poi, dai tempi di Michelangelo, il tema
fondamentale di tutta l'arte occidentale.
Andrea Picini is one of
the shyest and the most isolated artists, but also an all-rounder and a
genius of the Art Masters of the twentieth centuries, prematurely
disappeared at the end of 2003. In the period of the geralized
merchandizing of artistic creativity, Picini always went to an opposite
direction so radically and absolutely that his attachment to his
production became almost an obsession, that he hardly sold out his
products unless, in an exclusive and necessary case, to the most limited
group of collectionists who, above all, were his dearest friends. The
artist has spent his last 50 years with European Arts absorbing and
metabolizing the motives more various and diversed without binding
himself with any group or any specific etiquette, in fact he has always
considered himself for a personal stylistc figure although always
updated with the novelty of the world. Sometimes we can find in his arts
in the reflection of de' Chirico, Brancusi, Schifano, Bacon, Warhol,
and Moore, without any name of reference which can be thought to be
decisively connected with the others, because his works also involve
with many factors, for instance, love for Indian culture and
spirituality, the interest for the exoterism and alchemy. Contrast has
always been present in him, between spirit and material, sacred and
profane, which have been the fundamental themes in the Western Arts
since the times of Michelangelo. |