Il Museo

Il Museo è collocato in un suggestivo palazzo storico del 1600, completamente restaurato, posto tra Bologna e Pistoia, immerso nel verde. Questa struttura, oltre ad una ricca collezione permanente, offre una serie di eventi culturali e mostre che saranno organizzate all’interno del Museo, ma anche in altre sedi.
Ogni visita sarà una vera sorpresa, anche perché è personalizzata. Infatti Morena ed Ernesto Vi accompagneranno all’interno di questa foresta di simboli, tutta da scoprire… e per questo motivo ricordate che occorre la prenotazione.
VI ASPETTIAMO!

The Museum is set in an enchanting historical building of 1600, completely restored, situated between Bologna and Pistoia, among the woods.
This building, apart from being a rich permanent collection, offers a series of cultural events and exhibitions which will be organized not only inside the Museum, but also in the other centres.
Each visit will be a real surprise, also because it is personalized. In fact, Morena and Ernesto will accompany you inside this forest of symbols, all to discover….and for this reason please remember that reservation is needed.
Looking forward to seeing you!!!!!

lunedì 15 giugno 2015

Franco Gentilini



Franco Gentilini - Intorno al 1925 inizia a lavorare nella bottega di un ceramista e poi passa, come decoratore, nella fabbrica di ceramiche di Mario Ortolani.
Nel 1927, incoraggiato dal pittore faentino Giovanni Romagnoli, si reca a Parigi. Nel 1929 si trasferisce a Roma. Diviene amico del critico letterario Enrico Falqui (che gli mostra i disegni di Scipione per "L’Italia letteraria") e inizia a frequentare la terza saletta del Caffè Aragno, dove conosce Barilli, Cecchi, de Libero, Cardarelli, Ungaretti . Nel 1930 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1933 tiene la prima personale alla Galleria di Roma. Espone alle Quadriennali dal 1935 e alle Biennali di Venezia dal 1936. nel 1937 partecipa al Premio Carnegie di Pittsburg. Negli anni Quaranta affianca all’attività pittorica una intensa produzione grafica, con collaborazioni a molte riviste , tra le quali "Primato" e "Documento". Entra in contatto con il collezionista e mercante Carlo Cardazzo, che sarà tra i suoi principali promotori anche fuori dall’Italia. Nel 1947 un importante soggiorno parigino lo aiuta a maturare un linguaggio in cui l'eredità della "Scuola romana" si unisce a echi internazionali, dal cubismo, al surrealismo di segno chagalliano, alle ricerche materiche di matrice informale francese (Dubuffet e Fautrier).
Per le Edizioni del Cigno, Roma, nel 1975 esce la cartella di acqueforti I Tarocchi di Gentilini, con un testo di Patrick Waldberg, premiata nel 1977 alla I Triennale di Prato.