Il Museo

Il Museo è collocato in un suggestivo palazzo storico del 1600, completamente restaurato, posto tra Bologna e Pistoia, immerso nel verde. Questa struttura, oltre ad una ricca collezione permanente, offre una serie di eventi culturali e mostre che saranno organizzate all’interno del Museo, ma anche in altre sedi.
Ogni visita sarà una vera sorpresa, anche perché è personalizzata. Infatti Morena ed Ernesto Vi accompagneranno all’interno di questa foresta di simboli, tutta da scoprire… e per questo motivo ricordate che occorre la prenotazione.
VI ASPETTIAMO!

The Museum is set in an enchanting historical building of 1600, completely restored, situated between Bologna and Pistoia, among the woods.
This building, apart from being a rich permanent collection, offers a series of cultural events and exhibitions which will be organized not only inside the Museum, but also in the other centres.
Each visit will be a real surprise, also because it is personalized. In fact, Morena and Ernesto will accompany you inside this forest of symbols, all to discover….and for this reason please remember that reservation is needed.
Looking forward to seeing you!!!!!

sabato 6 giugno 2015

Chiara Pergola

Chiara Pergola - Il Mondo - Nata a Modena nel 1968, lavoro attualmente a Bologna. Mi sono avvicinata all’arte a partire dal 1987, studiando architettura e cercando di coniugare la ricerca artistica ai miei interessi in campo scientifico. Dopo la laurea in biologia, nel 1997, ho lavorato diversi anni in una multinazionale, come packaging designer e manager: questa esperienza che non ha mai interrotto la ricerca artistica, è stata fondamentale per la formazione di una visione personale della contemporaneità e per lo sviluppo della mia poetica. Ho lasciato il lavoro presso il settore privato dal 2003, per dedicarmi esclusivamente alla ricerca artistica e all’insegnamento. L’idea di individuo e relazione nella cultura occidentale sono temi centrali nella mia poetica. In particolare sono interessata alle modalità con cui gli aspetti relazionali si strutturano nel sistema economico globalizzato, mentre nella ricerca artistica esploro la possibilità di una alternativa economia del dono come pratica inter-soggettiva.Per questo utilizzo talvolta modalità performative per entrare in relazione con le persone all’interno di una dinamica artistica. Più spesso però la relazione, pur presente, non è la parte visibile del mio lavoro, ma il motore nascosto che genera il prodotto artistico. Questo secondo approccio è un tentativo di incrinare decisamente i concetti di utilità e finalità, e di ospitare l’Altro.Nel mio lavoro utilizzo principalmente il linguaggio fotografico, con particolare attenzione all’uso del colore e al significato simbolico figurativo: l’uso del simbolo è per me un elemento chiave per indagare l’idea di alterità intesa sia come altro da sè, sia come esterno che come l’altro dentro di sé.

Born in Modena in 1968, and currently has worked in Bologna. Chiara Pergola began approaching the arts since 1987. She studied architecture and tried to unite an artistic research with her interest in scientific field. After her Bachalor’s degree in biology in 1997, she worked for some years in a multinational field, namely, packaging designer and manager: this experience, which had never interrupted her artistic research, was fundamental for the formation of a personal vision of contemporaneousness and the development of her poetics. She has abandoned her job in private sector since 2003, in order to dedicate herself exclusively to an artistic research and teaching. The individual idea and relation in the western culture is a central theme of her poetics. In particular she is interested in the method with which the relational aspects are constructed in a globalized economic system, while in the artistic research she has been exploring the possibility of an economic alternative as a inter-subjective practice. Accordingly, sometimes she uses a performative method for entering into the relationship with the persons inside an artistic dynamics. However, more often, the relation, although present, is not the visible part of her job, but the hidden mechanism which generates an artistic product. This second approach is an attempt to reveal decisively the concepts of utility and finality, and of hosting the Other. In her job, she has been employing principally the photographic language, with special attention on colour use and an figurative symbolical meaning: the use of symbol is for her an fundamental element for investigating the idea of alterity understood either from internal, or external.