Il Museo

Il Museo è collocato in un suggestivo palazzo storico del 1600, completamente restaurato, posto tra Bologna e Pistoia, immerso nel verde. Questa struttura, oltre ad una ricca collezione permanente, offre una serie di eventi culturali e mostre che saranno organizzate all’interno del Museo, ma anche in altre sedi.
Ogni visita sarà una vera sorpresa, anche perché è personalizzata. Infatti Morena ed Ernesto Vi accompagneranno all’interno di questa foresta di simboli, tutta da scoprire… e per questo motivo ricordate che occorre la prenotazione.
VI ASPETTIAMO!

The Museum is set in an enchanting historical building of 1600, completely restored, situated between Bologna and Pistoia, among the woods.
This building, apart from being a rich permanent collection, offers a series of cultural events and exhibitions which will be organized not only inside the Museum, but also in the other centres.
Each visit will be a real surprise, also because it is personalized. In fact, Morena and Ernesto will accompany you inside this forest of symbols, all to discover….and for this reason please remember that reservation is needed.
Looking forward to seeing you!!!!!

lunedì 1 giugno 2015

Giuseppe Billoni




GIUSEPPE BILLONI
I TAROCCHI DI GIULIO ROMANO
Nota critica di Carlo Micheli
I Tarocchi da Giulio Romano rappresentano l’omaggio di un artista del nostro tempo ad un grande della pittura. La varietà dei temi iconografici trattati dall’allievo di Raffaello, ha consentito a Giuseppe Billoni l’individuazione di immagini riconducibili, in modo convincente e originale, a quelle dei Tarocchi.
Nasce così da un paziente lavoro di assemblaggio e di sensibile ricerca, un tributo a Giulio Romano, fatto di preziosismi stilistici e di raffinata ironia.
L’arte di Giuseppe Billoni, da più di un decennio indirizzata a una lettura in chiave simbolica comprendente anche lo studio del Quattro-Cinquecento, si coniuga alla perfezione con le «invenzioni» giuliesche, dando vita a ventidue dipinti di eccezionale qualità, ricchi di citazioni da Giulio Romano, ma al contempo di personalissime intuizioni che ci indirizzano verso una rilettura più attenta al particolare, al dettaglio del lessico giuliesco.
Accade così che un Giove «sfrattato» dall’Olimpo lanci i suoi strali su una «torre» tratta dalla sala dei Giganti, che un fauno «rubato» alla sala di Psiche si tramuti in «diavolo» dominando, dall’alto di un dirupo ricreato, un magma di serpenti e draghi provenienti da altre rappresentazioni, che un S. Sebastiano ribaltato penzoli, come «appeso», da uno dei triglifi cadenti del cortile di Palazzo Te; che due putti alati reggano un «mondo» di cristallo entro il quale si scorge (microcosmo nel macrocosmo) la giuliesca abbazia del Polirone; che nella «ruota di fortuna», sorretta da un angelo non bendato ma girato di spalle, soffino i quattro venti della sala dei Giganti, ecc.
In questo gioco di invenzioni che si sommano, risiedono tanto la conferma di un artista contemporaneo, quanto la riprova della «vitalità dell’arte giuliesca», tutt’ora in grado di riservare sorprese a chi vi si accosti con sensibilità e spregiudicatezza.
La sensazione «ultima» è che queste carte, onestamente denominate «Tarocchi da Giulio Romano», potrebbero tranquillamente non differire da quelle di Giulio Romano, tale è l’adesione ai temi giulieschi.
In ogni caso rimane la riproposta artisticamente valida ed esteticamente gradevole, di un «gusto rinascimentale» che Billoni ha saputo ricreare senza alcuna rinuncia al proprio stile e alla propria espressività artistica.